Oggi, contrariamente a non moltissimi anni fa, la punizione è considerato un comportamento, per lo meno, disdicevole se non addirittura criminale. Si è consolidata l’idea che il bambino sia un essere fragile, incapace di interagire proficuamente con la realtà e con le frustrazioni che l’esperienza produce. Da qui nasce l’idea che l’obbiettivo primario dell’educazione sia quello di evitare al massimo grado che il bambino viva l’esperienza del fallimento, dell’errore e della frustrazione.
Psicologia
Nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali (DSM-V) compare il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), già conosciuto in precedenza ma solo recentemente incluso tra i disturbi dell’umore. Definito per la prima volta da Norman E. Rosenthal nel1984, il SAD è caratterizzato da episodi depressivi ciclici in specifici periodi dell’anno, con assenza di episodi non stagionali, per un periodo di almeno due anni. L’umore, pur essendo depresso, si presenta come reattivo (ovvero chi ne è colpito è capace di rallegrarsi a fronte di eventi positivi) e generalmente peggiora nelle ore serali.
Il DSA (Disturbo specifico dell’Apprendimento) riguarda la particolare modalità con cui alcuni bambini dall’intelligenza nella norma o addirittura superiore,si approcciano alla lettura, alla scrittura e al calcolo, trovandosi in forte difficoltà rispetto ai coetanei. Si chiamano DisturbiSpecifici perché oltre queste difficoltà nell’ambito scolastico, non c’è nessun altro problema. Vogliamo essere chiari fin dasubito. I DSA non sono:
Sempre più frequentemente ormai sentiamo parlare dei disturbi specifici dell’apprendimento (indicati con l’acronimo DSA), termine usato talvolta in maniera impropria o ridondante.
Spesso ci si trova infatti di fronte a mamme preoccupate per i loro bambini di 4 o 5 anni che forse possono avere un disturbo specifico dell’apprendimento.