Occhio secco: novità terapeutiche

La sindrome da OCCHIO SECCO o DRY EYE è divenuta nel giro di poco più di un decennio, una delle patologie più diffuse in assoluto. Si ritiene che oltre il 55% (circa 30 milioni di persone) della popolazione italiana abbia l’occhio secco in forme differenti per gravità. Le cause di questa patologia sono state in passato differenti e soprattutto a carico del sesso femminile ed in età adulta. La forma più grave, “SINDROME DI SJOGREN”, è dovuta ad un’alterazione del Sistema Immunitario ed è spesso associata ad una patologia reumatologica. Per fortuna l’incidenza della secchezza oculare Sjogren è limitata, ma accompagnata da una vera moltitudine di forme analoghe, meno gravi,

Colesterolo e alimentazione

Il colesterolo è un grasso fondamentale che svolge diverse funzioni nell'organismo:

  • È prodotto dal fegato, ed il 15% è introdotto con gli alimenti ricchi di grassi di origine animale (carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo, fegato);
  • è un costituente della bile, quindi coinvolto nella digestione;
  • interviene nella sintesi della vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa;
  • è un costituente fondamentale delle membrane cellulare e della guaina che ricopre le cellule del sistema nervoso;
  • è essenziale per lo sviluppo del feto durante la gravidanza;
  • è precursore di ormoni sessuali maschili e femminili come il testosterone e gli estrogeni di paraormoni come l’aldosterone e il cortisone;
  • viene trasportato nel sangue agganciato a delle proteine (lipoproteine) e la loro classificazione (in base alla densità, cioè alla quantità di lipidi e colesterolo) è il valore che viene monitorato nelle analisi di laboratorio. Ci sono le LDL (lipoproteine a bassa densità) che trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule del corpo, per questo definito “cattivo”, oppure le HDL (lipoproteine ad alta densità, il “buono”) che rimuovono il colesterolo in eccesso dai diversi tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato per eliminarlo.

Editoriale - n.27 Dicembre 2020

Cari lettori,
mancano pochi giorni e poi andremo ad archiviare il 2020, ci daremo gli auguri sperando davvero di esserci lasciati alle spalle un anno funestato da una pandemia che tutti ben conosciamo.

Inutile in questa sede approfondire certi argomenti, ma questa situazione di emergenza ha portato a galla notevoli carenze di una struttura sanitaria pubblica in bilico già molto prima del Covid19.

L’epidemia è stata la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso, pieno di ottimi professionisti (sia il personale medico che paramedico) che quotidianamente si prodigano per raggiungere il miglior risultato possibile nelle loro attività, ma che puntualmente non viene supportato da uno Stato che non sa gestire, non sa pianificare e neppure mettere a disposizione mezzi e fondi per offrire un servizio adeguato ai tempi.

Parlo ovviamente delle interminabili liste di attesa che un cittadino deve sostenere per accedere ad un esame diagnostico di qualsiasi tipo (con il covid spesso impossibili a causa di reparti chiusi e la diagnostica praticamente sospesa).

Qui entra in gioco il ruolo della medicina privata, spesso messa sotto accusa e sotto torchio da uno Stato che ama premiare gli incompetenti e che ama bastonare chi lavora con zelo e abnegazione.

La medicina privata oggi è fatta di strutture notevolmente evolute sia per la tecnologia adottata che per il personale altamente qualificato, sta svolgendo un ruolo sociale importantissimo, andando a colmare le gravi e grandi carenze della sanità pubblica.

Non solo, offre un servizio a misura di “paziente”, cercando di venirgli incontro in tutti i modi, con tempi rapidissimi di esecuzione di esami o visite, costi contenuti, professionalità, qualità dei servizi erogati e, non meno importante, la disponibilità e la cortesia.

Normalmente ogni editoriale di fine anno dovrebbe delineare un consuntivo dei traguardi raggiunti, tracciando propositi e prospettive per l’anno successivo.

Ebbene, abbiamo aumentato nuovamente il numero di copie distribuite della nostra rivista, essendo notevolmente cresciuto il numero di siti di distribuzione.

Online stiamo rinnovando completamente il sito e i social dove siamo presenti.

Numerosissime le richieste e i feedback che riceviamo dai nostri lettori, che desidero ringraziare per la loro fiducia e costanza con cui ci seguono.

Un grazie anche a tutti i nostri collaboratori che ci forniscono i materiali scientifici e a tutti coloro che permettono la realizzazione di ogni nuovo numero della rivista.

Un grande ringraziamento infine ai nostri partner che con il loro contributo ci consentono di proseguire il nostro progetto editoriale, cercando di raggiungere la nostra mission che rimane quella di contribuire a fornire la corretta informazione medica a tutela della salute, perché la prevenzione rimane il miglior investimento per il futuro.

Buona lettura

dr. Alberto Gagliardi

Tremore neurogeno

Che cos’è il Tremore Neurogeno?

Per spiegare il tremore neurogeno possiamo fare l’esempio di tutte quelle sitiuazioni in cui avvertiamo una reazione improvvisa di fronte ad una situazione di panico o ansia. Quel tremolio totalmente incontrollabile che si manifesta spontaneamente si chiama Tremore Neurogeno e sia nel mondo umano che in quello animale (ad esempio nella fuga da un predatore) sembra essere la risposta più naturale per ripristinare il benessere fisico e mentale in seguito ad un forte stress.