Fibromialgia

Esistono oggi strutture clinico-specialistiche-diagnostiche che possiedono un riferimento medico specifico per la Fibromialgia e la possibilità di intervenire terapeuticamente su tutti gli aspetti tipici della patologia in un unico ambito, aspetto fondamentale per il paziente.

La Fibromialgia è considerata una patologia reumatica, si esprime con diversi segni e sintomi clinici ma sempre accompagnati, specie durante lo sforzo prolungato, da un importante impegno psicologico e DOLORE (sindrome di Atlante). È caratterizzata da dolore cronico ai muscoli, tendini e legamenti associato a rigidità, astenia, affaticabilità, disturbi cognitivi e del sonno e, ancora, disturbi d’ansia e depressivi, occhio secco, sudorazione intermittente, alterazioni digestive, ecc. Si ritiene che il 3-4%, nel mondo occidentale ne sia affetto, ma probabilmente sono molti di più i malati di Fibromialgia in quanto nella sua multifattorialità si nascondono moltissimi malati. In Italia potrebbero essere ben più di 2 milioni.

La reale causa è tuttora sconosciuta: familiarità genetica; reazioni allergiche; Sistema Immunitario; sindrome metabolica mitocondriale; neuropatia; alterazioni endocrinologhe? Non si hanno risposte certe, da qui la definizione di MALATTIA INVISIBILE.

Sono dimostrate oggi alterazioni di molti neurotrasmettitori, tra cui massimamente la serotonina, la noradrenalina, con un pieno coinvolgimento del Sistema Nervoso Vegetativo che, intervenendo nel processo di vasodilatazione/vasocostrizione, si esprime con alterazioni della funzionalità gastrointestinale e muscolare. È infatti il diminuito apporto ematico livello muscolare a causare dolore, astenia e tensione.

Certamente la Fibromialgia è patologia della seconda e terza età, quindi collegata ad una alterazione di mediatori chimici del processo infiammatorio cronico quali le citochine. Questo stato sicuramente coinvolge l’attività mitocondriale e la produzione energetica cellulare. È evidente come la ozonoterapia e la ossigenoterapia iperbarica contribuiscano ad un sostanziale miglioramento della sintomatologia, anche se purtroppo, transitorio.

L’aspetto più delicato è giungere ad una reale diagnosi di Fibromialgia che tenga conto della sua multifattorialità. Questo significa curare la patologia nel suo assieme e non i singoli sintomi.

Il paziente o, più frequentemente, la paziente Fibromialgica richiedono una attenzione ed una gestione particolare. Il solo fatto di avere una sintomatologia estremamente diversificata in più ambiti clinici, porta il soggetto ad indirizzarsi a diversi specialisti che non sempre riconducono il “loro” sintomo alla patologia fibromialgica. Questo aspetto genera ulteriore frustrazione nel paziente con aumento dell’ansia e della depressione. Altresì le terapie possono essere settoriali senza tener conto dell’unica genesi patologica. Il risultato clinico diviene così insoddisfacente. Esistono una Associazione Nazionale e alcune altre regionali su cui non è facile esprimere una valutazione precisa, sia sociale che clinicomedica. Solo recentemente la Fibromialgia è stata riconosciuta patologia sociale e, come tale, assistita dallo Stato in modo adeguato.

Di fondamentale importanza sono i Medici di Famiglia che hanno maggior possibilità di giungere ad una anamnesi corretta e completa con l’invio del paziente verso un iter specialistico ben identificato.

Dott. Marcello Stagni