Sono celiaco(a) o intollerante al glutine?

Dialogo sul ruolo della candida nella riattivazione dell'intolleranza al glutine

P: Non mangio glutine e mi sono tornati i sintomi. Che è successo?

Ho fatto dei controlli, non è stata diagnosticata nessuna nuova patologia grave. Allora, perché è così?

Dott.: Probabilmente, perché qualcuno si è fatto passare per glutine!

P: Ma, chi è simile al glutine?

Dott.: Si chiama HWP-1. È una proteina della forma ifale della candida, scoperta da ricercatori italiani nel 2024. HWP-1 mima la gliadina sui recettori HLA celiaci sulle cellule presentando l’antigene (APC) della sottomucosa intestinale e scatena la reazione dannosa sulla mucosa intestinale, tipica dell’intolleranza al glutine e del morbo celiaco.

P: Infatti, mia moglie ha avuto la candidosi vaginale. Pensi che mi ha contaminato?

Dott.: Certo, è molto facile nella coppia giocare a ping-pong con diverse infezioni. Per questo motivo, al fine di evitare le sconfitte terapeutiche, il medico prescrive spesso la cura eradicante del germe a entrambi i partner della coppia.

P: Pensavo che la candida fosse solo un fungo opportunista con cui impariamo a convivere!

Dott.: Hai ragione, questo fungo è spesso presente in piccola quantità innocua nell’intestino umano. Questo equilibrio non patogeno è dovuto a una buona biodiversità del microbiota intestinale, dove alcuni batteri buoni impediscono la trasformazione della candida dalla sua forma quasi innocua rotonda (detta spora) alla sua forma molto aggressiva (detta ifale).

P: Ho constatato che mia moglie ha spesso una recidiva della candidosi vaginale dopo una cura antibiotica. Perché?

Dott.: La tua osservazione è molto pertinente. È proprio una delle frequenti cause dello sviluppo della forma ifale patogena della candida. È dovuto alla diminuzione dei buoni batteri intestinali uccisi dall’antibiotico. Questa patogenesi intestinale è identica nell’uomo e nella donna; però la donna se ne rende conto più facilmente, perché la candida trasloca facilmente nella vagina e produce le classiche perdite biancastre, l’arrossamento e il prurito.

P: Quindi, potrei avere la candida e la sua conseguente riattivazione della mia malattia celiaca, attraverso la sua proteina HWP-1?

Dott.: Fatti fare una ricerca dei miceti nelle feci con identificazione della candida. Se è positiva, significa che la quantità è abbastanza elevata, perché la sensibilità delle analisi classiche non rileva una piccola quantità di spore fungine innocue. Nel tuo caso, sarà fondamentale eliminarla bene. La terapia della candidosi intestinale non è come quella della candidosi vaginale dove basta qualche giorno; perché sono miliardi di più di individui nell’intestino. Consiglio una terapia mista integrata su due mesi basata sull’uso di antifungini naturali e di sintesi, associata a probiotici specifici e integratori per aiutare la riparazione della mucosa intestinale. Se la causa della tua ricaduta è HWP-1, i sintomi spariranno dopo l’eradicazione della candida.

Per darti fiducia nel provare questa strada, ti racconto uno dei miei casi clinici

Alice può ritrovare i suo paese delle meraviglie:

Si presenta Alice, ragazza di 12 anni, intollerante al lattosio CC, celiaca DQ2 rispettando la dieta gluten free dall’età di 2 anni, e anche la dieta senza latticini. Lamenta stanchezza, cefalea, dolori addominali continui, sindrome ansiosa depressiva con comportamento ossessivo e dimagrimento. Era bravissima a scuola, adesso non arriva più a rimanere concentrata e ha difficoltà di memorizzazione

DAO: 1,5 u/ml
Acido folico: 4,32 ng/ml
Genetica DAO/HNMT: assenza di mutazioni.
GUT screening: presenza di Candida Albicans, citrobacter, clostridium difficile, pseudomonas, proteus, stafilococco.

Dopo l’aromaterapia antibatterica e antifungina e i probiotici, la ragazza è rinata, tutti i sintomi sono spariti. Adesso è un’altra ragazza piena di forza, di felicità e di creatività, che mi ha fatto commuovere quando è venuta per ringraziarmi di stare bene e di nuovo bravissima a scuola!

P: Dottore, che significa il valore di DAO di Alice a 1,5 u/ml?

Dott.: La DAO (Di Amina Ossidasi) di Alice è così bassa (normale superiore a 20) perché l’istamina alimentare di Alice è entrata nel suo sangue, e quindi ha consumato l’enzima che deve metabolizzare la DAO.

P: Perché è entrata l’istamina nel sangue di Alice?

Dott.: Perché l’infiammazione della sua mucosa intestinale dovuta alla riattivazione HLA DQ2 celiaca, da HWP-1 della candida ha aperto le finestre dell’intestino: si chiama “Leaky Gut Syndrome” (sindrome dell’intestino permeabile). E così l’istamina è potuta entrare in quantità più importante nel corpo e provocare tutti i sintomi che ha descritto Alice.

P: È troppo fantastica Dottore la descrizione del meccanismo di questa malattia. Mi affascina molto.

Dott.: Vedi, per farti ricordare anche più facilmente questa storia che ti è piaciuta, l’ho chiamata la storia del gatto e della volpe. Secondo te, chi è il gatto e chi è la volpe?

P: Il gatto è agile, felino, birichino, graffia, morde; potrebbe essere l’istamina? La volpe, invece, è furba, maliziosa, pigra; potrebbe essere quella che apre le finestre dell’intestino per fare entrare il suo compare, il gatto, a fare i suoi danni?

Dott.: Esatto, è così. Nel tuo caso la volpe è la tua intolleranza al glutine. Non mangiando più glutine, la candida, mettendo la maschera della volpe, ha riattivato l’intolleranza.

P: Non pensi Dottore, che dobbiamo dire a tutti i celiaci e intolleranti al glutine di controllare se non hanno la candida intestinale, prima di arrivare di nuovo a un’infiammazione intestinale?

Dott.: Hai perfettamente ragione. Mandiamo tutti gli intolleranti al glutine a cercare la candida nelle feci!

Bibliografia: Giorgia Renga, Marilena Pariano, Fiorella D’Onofrio, Giuseppe Pieraccini, Claudia Di Serio, Valeria, Rachela Villella, Carlo Abbate, Matteo Puccetti,
Stefano Giovagnoli, Claudia Stincardini, Maria Bellet, Maurizio Ricci, Claudio Costantini, Vasileios Oikonomou, Luigina Romani.
The immune and microbial homeostasis determines the Candida–mast cells crosstalk in celiac disease Life Science Alliance May 2024, 7 (7) e202302441;
DOI: 10.26508/lsa.202302441

A cura del Dott. Michel Mallard