Editoriale - n.40 Aprile 2024

Cari lettori,

il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo per arrivare ad assumere oggi un’accezione molto più ampia rispetto al significato originario di assenza di malattia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ha definita come “condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non esclusivamente come assenza di malattia e infermità.

Per questo “stare bene” non significa solo non avere nessuna malattia o disturbo.

L’essere umano, a differenza degli animali e delle piante che si ammalano meno e solo di cause organiche, per essere in salute deve ambire ad un benessere generale, non solo dal punto di vista organico ma dal punto di vista generale. Se è vero che la malattia non è solo l’evidenza di una patologie esterna od interna, ma è la manifestazione di un disagio molto più complesso e profondo che non si può sempre diagnosticare, prevenire o curare solo con i farmaci, è altrettanto importante investire sulla prevenzione.

Per ammalarsi meno bisogna puntare al benessere generale della persona e non solo dell’organismo, sapendo mantenere in equilibrio molteplici aspetti della nostra vita, che era una filosofia di vita tramandata per secoli. Tuttavia, nonostante l’evidenza a sostegno dell’efficacia della prevenzione, nelle sue tre declinazioni (primaria, secondaria e terziaria), troppo spesso i finanziamenti e gli sforzi dedicati a questo settore non sono all’altezza delle sfide che affrontiamo. Succede che le risorse sono per lo più destinate verso la cura delle malattie esistenti, senza utilizzare il potenziale del risparmio economico e umano che la prevenzione può veramente offrire.

Una buona cultura della prevenzione necessita di un impegno collettivo, che dai governi, alle istituzioni arrivi fino alle comunità territoriali e a noi cittadini.

Non dimentichiamo che la prevenzione primaria parte dalle nostre abitudini a tavola: “siamo ciò che mangiamo”, non è solo una frase fatta, ma quanto di più vero e importante per il nostro benessere. Investire dunque nella promozione della prevenzione non è solo un imperativo di ordine etico, ma anche un valido investimento intelligente, che migliorando la qualità della vita delle persone, contribuisce a ridurre i costi sanitari di lungo termine.

Solo attraverso un impegno coordinato e congiunto possiamo ottenere i veri vantaggi della prevenzione, per una vita lunga, sana e piena di significato.

dr. Alberto Gagliardi