Editoriale - n.36 Aprile 2023

Cari lettori,
la domanda sorge spontanea: qual è l’essenza della salute? In quale modo possiamo definire la salute di una persona? Chiediamolo a persone diverse e avremo risposte personalizzate ai diversi contesti di provenienza, anche molto distanti tra loro. Ogni risposta infatti sarà formulata sulla base della percezione del soggetto, legata all’esperienza personale e alla fase di vita, nonchè alla relazione che si andrà ad instaurare tra i due interlocutori. Nessuna potrà essere considerata sbagliata, tutte saranno più o meno esplicitamente connesse al concetto di malattia. La salute viene identificata come uno stato di benessere fisico e psichico, non semplice assenza di malattie, lesioni o deficit funzionali. Nel concetto di salute entrano in causa, componenti psicologiche e sociali e l’individuo viene considerato nelle sue tre dimensioni: biologica, mentale e sociale.
Questo approccio alla salute è in contrapposizione alla più classica definizione che considera la salute come “assenza di sintomi”. Considerando queste tre dimensioni di salute, biologica, mentale e sociale, non possiamo che affermare che non può esservi uno stato di salute quando anche una sola componente è in sofferenza. La medicina narrativa si inserisce a pieno titolo a supporto di queste tre componenti. Quando una persona si trova ad affrontare una malattia, senza ombra di dubbio, almeno in fase di esordio, il soma soffre, la mente perde di lucidità e socialmente vive uno stato di difficoltà. Raccontare ed ascoltare storie rappresenta uno degli atti più spontanei dell’essere umano. Proprio per questo la medicina narrativa rappresenta questo paradigma, e interviene a svelare, attraverso i suoi strumenti e metodi una pratica di cura che non è assolutamente innovativa, ma di cui le persone hanno sentito il bisogno proprio quando la tecnologia e la scienza avevano raggiunto elevati livelli. La medicina narrativa trova il suo profondo significato nelle competenze di comunicazione, relazione e ascolto che “appartengono” alle persone, curati o curanti che siano. La medicina narrativa è un approccio alla pratica medica che si concentra sulla narrazione delle esperienze di malattia dei pazienti e dei loro cari, con l'obiettivo di comprendere meglio la loro esperienza, migliorare la comunicazione e la relazione medico-paziente, e promuovere la salute e il benessere. L’arte della narrazione ci ha reso umani fin dai graffiti preistorici e ci permette di non perdere di vista le persone nonostante la complessità del sistema nel quale viviamo. Per tutti questi motivi è auspicabile che tutte le figure sanitarie tengano sempre a mente l’importanza di un semplice gesto che rappresenta l’essenza della medicina narrativa: ascoltare e comprendere il paziente, per curarlo con maggiore efficacia applicando l’importante processo di umanizzazione delle cure.

Buona lettura

dr. Alberto Gagliardi