Intolleranza o allergia?

La definizione di reazione avversa agli alimenti comprende ogni manifestazione in desiderata e imprevista durante l’assunzione. La classificazione attualmente in uso, condivisa a livello internazionale, suddivide tali reazioni sulla base dei differenti meccanismi patologici che le determinano. Tra le reazioni avverse agli alimenti le più frequenti sono l’allergia e l’intolleranza ed è importante sapere il significato dell’una e dell’altra, poiché spesso vengono confuse o ritenute una il sinonimo dell’altra.

La definizione di reazione avversa agli alimenti comprende ogni manifestazione in desiderata e imprevista durante l’assunzione. La classificazione attualmente in uso, condivisa a livello internazionale, suddivide tali reazioni sulla base dei differenti meccanismi patologici che le determinano. Tra le reazioni avverse agli alimenti le più frequenti sono l’allergia e l’intolleranza ed è importante sapere il significato dell’una e dell’altra, poiché spesso vengono confuse o ritenute una il sinonimo dell’altra. L’allergia alimentare è causata da una anomala reazione immunologica mediata da anticorpi della classe IgE che reagiscono verso cambiamenti alimentari di natura proteica. Può manifestarsi già in età pediatrica oppure può insorgere in età adulta, secondo le stime più recenti l’allergia alimentare interessa il 5% del bambini di età inferiore ai tre anni e circa il 4% della popolazione adulta. Per l’intolleranza alimentare il concetto è diverso, perché il sistema immunitario non viene coinvolto e di conseguenza non si scatena una risposta immunitaria. Il termine intolleranza indica l’incapacità di tollerare e in seguito all’assunzione abbondante di un determinato alimento, l’organismo si “ribella” perché non riesce a digerirlo correttamente. Ecco il motivo per cui l’intolleranza è una reazione tossica dell’organismo a differenza dell’allergia che non dipende dalla dose assunta. L’intolleranza al lattosio, la più diffusa tra le intolleranze da difetti enzimatici, è causata dalla mancanza di un enzima, la lattasi, che consente la digestione del lattosio (uno zucchero contenuto nel lat te) scindendolo in glucosio e galattosio. Questo tipo di intolleranza interessa circa il 3­5% di tutti i bambini di età inferiore a due anni.
Nel periodo dell’allattamento i casi di intolleranza sono quasi sempre secondari a patologie intestinali e si manifestano con diarrea, flautolenza e dolori addominali. Anche nell’individuo adulto si può manifestare tale intolleranza ed è dovuta principalmente al cambiamento delle abitudini alimentari e alla diminuzione dell’attività lattasica. E’ importante sapere che non tutti i soggetti con deficit di lattasi avvertono sintomi quando assumono un alimento contenente lattosio, questo perchè esistono diversi gradi di deficit dell’enzima specifico. Inoltre è stato dimostrato che la presenza e la disponibilità della lattasi aumenta in relazione alla quantità di latte consumata. In conclusione, per contrastare l’allergia occorre eliminare completamente l’alimento che scatena tale reazione avversa, mentre per l’intolleranza è sufficiente diminuire la quantità di cibo assunta.