Il gioco....una cosa non solo da bambini

Cos'è il gioco? E' un'azione libera, fuori dalla vita consueta. E' un'esperienza universale, ampiamente riconosciuta anche tra gli animali, caratterizzata dal divertimento, dalla finzione e dalla spontaneità.
Anacarsi (filosofo greco VI secolo a.C.)

affermava: "gioca affinchè tu possa essere serio".
Lo sviluppo di ogni individuo si caratterizza per le varie funzioni e caratteristiche che il gioco assume nel tempo. Per i bambini il gioco parte dalle situazioni quotidiane: il bagnetto, il pasto, i momenti di interazione con gli adulti e con oggetti quotidiani. Spesso un semplice mestolo di legno o il tappo della zuccheriera attirano più di costosi giochi.
Le funzioni del gioco sono molteplici:
- è utile per gestire e dominare eventi traumatici;
- consolida conoscenze e abilità;
- favorisce lo sviluppo del linguaggio, dell'attenzione, della pazienza;
- promuove la creatività;
- trasmette il valore delle regole;
- incrementa la capacità di testare e verificare la realtà.
I bambini che giocano molto con l'immaginazione hanno la possibilità di capire meglio la differenza tra realtà e fantasia.
Il gioco è, dunque, il linguaggio dei bambini, è il mezzo attraverso il quale i bambini costruiscono il significato del mondo, apprendono, ed esprimono "al meglio" cosa accade loro. Giocare, insomma, li aiuta a sviluppare abilità fisiche, mentali, emotive e sociali in un ambiente leggero e divertente.
In tutto ciò qual è il ruolo dell'adulto? Non è utile organizzare mille attività o realizzarle alla perfezione, ma piuttosto stare insieme al bambino quando si diverte. Più che un certo numero di giochi, conta la disponibilità di un adulto a giocare. Posti nelle condizioni più favorevoli, saranno i bambini stessi a chiedere aiuto e suggerimenti all'adulto, rafforzando, contemporaneamente il loro rapporto.
Giocare equivale a farsi conoscere meglio dai propri figli, a conoscere meglio i figli, a conoscersi e ad identificarsi maggiormente nel ruolo genitoriale. Si può affermare che giocare è il miglior modo di educare.
Il gioco è fonte di benessere anche per gli adulti. Recenti studi hanno dimostrato che l'attività ludica fine a se stessa, non competitiva, genera sentimenti di autostima e di benessere, e sviluppa il pensiero creativo. Tutto questo può essere sperimentato direttamente da ciascuno ed è anche supportato da evidenze a livello neuronale: l'attività ludica va ad attivare quelle aree del nostro cervello deputate al piacere. Quindi è possibile giocare con il corpo (attività fisica), giocare con gli oggetti (scacchi), giocare insieme agli altri (giochi di ruolo, giochi da tavola).
Ma è anche possibile arrivare ad un estremo per cui il gioco da attività piacevole diventa "Patologico". Questo accade quando si perde il controllo, quando giocare diventa una necessità alla quale non si riesce ad opporre resistenza, quando si arriva a dilapidare risparmi e rovinare rapporti familiari e amicali. In situazioni come queste è importante aprirsi e confrontarsi con uno psicologo o magari contattando i gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto la cui attività dimostra una certa efficacia in queste situazioni.

Dott.ssa Mariantonietta Cerquetella