Allergie e sistema immunitario

Il termine “Allergia” (dal greco ALLOS: altro, diverso ed ERGON: azione, reazione) sta ad indicare tutte le forme di esagerata suscettibilità o “ipersensibilità” verso svariate sostanze (pollini, polveri domestiche, derivati epidermici di animali, muffe, alimenti, farmaci, insetti, molecole chimiche più disparate) che determinano con meccanismo immunologico reazioni allergiche all’organismo.

Le cellule più importanti che intervengono in questo meccanismo sono i Linfociti T e B, i Mastociti, i Basofili con i loro recettori specifici ad alta affinità per le IgE (immunoglobuline allergiche per eccellenza), gli Eosinofili, le cellule dendritiche o cellule di Langherans, le Piastrine.

Intervengono inoltre nel meccanismo allergico una serie di molecole chiamate “citochine” che sono prodotte in larga parte dalle cellule sopramenzionate ed hanno la funzione di scambiare messaggi tra le cellule che intervengono nella cascata della reazione allergica.

Il legame tra l’allergene, le IgE ed i recettori che sono sulla membrana dei mastociti e dei basofili, determina la rottura di un equilibrio e la liberazione da parte di queste cellule di sostanze che sono all’interno di esse responsabili dei sintomi che la patologia allergica comporta.

Alcune di queste sostanze sono già presenti “preformate” all’interno di queste cellule (Istamina, Triptasi, Chimasi, Catepsine, Eparina, Condroitinsolfati); altre sostanze vengono “sintetizzate di nuovo” nel corso della reazione allergica dalle stesse cellule (prostaglandine, leucotrieni).

Gli allergeni, agenti responsabili delle malattie allergiche, vengono introdotti nell’organismo umano per via inalatoria, per ingestione e per via parenterale.

Le sostanze liberate in corso di reazione allergica sono alla base dei sintomi delle patologie ad esse correlate: asma bronchiale, riniti e congiuntiviti, orticarie e angioedemi, allergie ad alimenti, farmaci, insetti, dermatiti ed eczemi da contatto.

Studi epidemiologici effettuati sulla popolazione mondiale negli anni ottanta riportavano una incidenza delle malattie allergiche intorno al 10% con netta prevalenza per i paesi industrializzati. L’OMS stima che il 40% della popolazione mondiale soffre di una o più allergie. La prevalenza delle malattie allergiche è in aumento sia nei paesi occidentali che nei paesi in via di sviluppo.

Questo aumento è particolarmente accentuato nella età pediatrica e giovanile cosicché si prevede che quando questa popolazione giovane raggiungerà l’età adulta la prevalenza delle malattie allergiche sarà ancora maggiore. Sono in aumento anche i casi più complessi di allergia che implicano poli-sensibilizzazioni e che coinvolgono molteplici organi, con alta morbidità ed un aumento della domanda dei servizi di assistenza sanitaria.

Si prevede che i problemi allergici aumenteranno ulteriormente dato l’inquinamento atmosferico e l’aumento del riscaldamento globale. Questi cambiamenti ambientali influenzeranno la conta pollinica, la presenza o l’assenza di insetti pungenti, di muffe ed acari legati alle malattie allergiche.

Gli allergeni, agenti responsabili delle malattie allergiche, vengono introdotti nell’organismo umano per via inalatoria (Pollini di piante ed alberi, acari, derivati epidermici animali, muffe) per ingestione (alimenti e farmaci) per via parenterale (allergeni da iniezione).

La diagnostica allergologica si è affinata moltissimo in questi ultimi anni, attraverso un semplice test cutaneo denominato “Prick test” è possibile effettuare la diagnosi delle principali malattie allergiche. Il test consiste nel porre sulla superficie dell’avambraccio una batteria di allergeni e quindi con apposita lancetta sterile si punge la cute in corrispondenza dei singoli allergeni e dopo 15-20 minuti si valuta la reazione. Il test molto semplice presenta una minima invasività e dà risposte accurate e precise. Se persistono dei dubbi sul risultato, si può approfondire la ricerca facendo un dosaggio sul sangue delle IgE sieriche specifiche (RAST) verso i medesimi allergeni, rivolgendosi (con la prescrizione circostanziata dello specialista) a Laboratori specializzati.

"Patch Test"

Quando si è in presenza di una patologia cutanea in cui si presume un meccanismo di ipersensibilità legato al contatto con un allergene di tipo chimico, il test da effettuare è il “Patch Test”, indicato principalmente nelle dermatiti o eczemi da contatto. Il test consiste nell’applicare sul dorso, mediante cerotti adesivi, una serie standard di sostanze presunte responsabili della patologia cutanea.

I cerotti vengono rimossi dopo 48-72 dall’applicazione e dopo un tempo adeguato di riposo si valuta la reazione che consiste in eritema, edema papulo-pustoloso, infiltrazione palpabile del derma nell’area del test. Il test può essere eseguito anche con sostanze sospette responsabili della reazione allergica fornite dal paziente ed applicate mediante cerotti vergini. Gli allergeni causali della dermatite allergica da contatto sono in genere molecole chimicamente attive, liposolubili ed a basso peso molecolare e sono denominati “apteni”. Nei patch test sono compresi metalli, profumi, gomme, resine, colori, prodotti della cosmesi e della pulizia del corpo e della casa, farmaci, essenze, eccipienti di farmaci e prodotti cosmetici ecc.

Tutti i test sopradescritti possono essere effettuati negli adulti e nei bambini, dopo aver sospeso per un tempo adeguato terapie cortisoniche o antistaminiche in corso.

Dott. Giammario Bianchini