Fibromialgia: perché ha senso assumere anche integratori alimentari

La Fibromialgia è una condizione patologica caratterizzata da dolore muscolo scheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es. di attenzione e memoria), problemi psichici (es. ansia,depressione)1 e un ampio spettro di altri disturbi, tanto da essere anche chiamata “la malattia dai cento sintomi”.

La Fibromialgia è una condizione patologica caratterizzata da dolore muscolo scheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es. di attenzione e memoria), problemi psichici (es. ansia,depressione)1 e un ampio spettro di altri disturbi, tanto da essere anche chiamata “la malattia dai cento sintomi”. Secondo l’ipotesi più accreditata, la Sindrome fibromialgica è causata da una disfunzione del Sistema nervoso centrale (SNC) che determina una sindrome da sensibilizzazione centrale, caratterizzata dall’ amplificazione degli impulsi provenienti dalla superficie del corpo cosi che anche stimoli non dolorosi come una carezza possono essere avvertiti come dolorosi; non avrebbe quindi una genesi psicosomatica, come si credeva in passato. Per formulare la diagnosi di questa sindrome, non degenerativa ma gravemente impattante sulla qualità di vita, devono essere escluse altre patologie fisiche e disturbi mentali e devono essere rispettati i criteri fissati dall’ American Collegeof Rheumatology. La terapia è multidisciplinare e individualizzata e può avvalersi anche di farmaci che agiscono a livello del SNC e di integratori alimentari, tra i quali,ad esempio, va sottolineato il ruolo del GLUTATIONE, importante per il funzionamento dei mitocondri, le “batterie energetiche” delle cellule. Alcuni studi hanno evidenziato la carenza di glutatione nel sangue di soggetti affetti da Fibromialgia2 e la riduzione delle aree doloranti dopo la somministrazione di integratori contenenti suoi precursori come la S-ADENOSIL-METIONINA3, una molecola che ne favorisce la sintesi. I soggetti affetti da Fibromialgia, in grande maggioranza di sesso femminile, inoltre, spesso utilizzano a scopo antidolorifico, farmaci il cui metabolismo può ridurre la disponibilità di glutatione, la cui carenza può diventare nociva per il fegato. La S-adenosil metionina favorisce anche la sintesi della serotonina, definita anche l’“ormone del buonumore”, la cui funzionalità è alterata nei fibromialgici. Questa è una delle cause della depressione, che fa anche parte dei criteri diagnostici della Fibromialgia, dell’ alterazione della percezione del dolore e dei disturbi del sonno, essendo la serotonina implicata anche in queste funzioni. Un’ altra sostanza dimostratasi utileper la sintesi della serotonina è il COENZIMA Q10, un altro importante elemento che contribuisce alla corretta attività mitocondriale. Da studi scientifici emerge che il Q10 potrebbe essere efficace nel ridurre i sintomi della sfera psichica come la depressione4, l’astenia e il dolore5. Il Q10 e il glutatione sono degli efficaci antiossidanti e la loro utilità appare evidente anche in considerazione del riscontro che in soggetti affetti da Fibromialgia è stato misurato un elevato livello di stress ossidativo6. Altre molecole antiossidanti sono la LUTEOLINA presente anche nel sedano, nelle carote, nell’insalata… e la POLIDATINA, ugualmente di origine vegetale, che vengono spesso associate alla PALMITOILETANOLAMIDE, un acido grasso (il cui meccanismo d’azione fu scoperto dal premio Nobel Rita Levi Montalcini), che ha un’azione neuroprotettiva, antinfiammatoria e che interagisce col sistema endocannabinoideco involto nei meccanismi della percezione del dolore7. Tuttociò rende questa molecola un alleato interessante nella gestione del dolore, in integrazione all’approccio farmacologico, nutrizionale, riabilitativo, psicologico e iperbarico, che la Fibromialgia necessita. Il successo terapeutico si può ottenere, perseverando nel percorso terapeutico multidisciplinare e individualizzato, programmato dal medico che ha preso in carico il paziente.

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Dott. Michele Gardarelli