Acqua e dolori articolari

È noto da tempo che è necessario bere una quantità suffificiente d’acqua nel corso della giornata. Lo affermano medici, nutrizionisti, allenatori sportivi, riviste di alimentazione sana. Senza alcun dubbio, il mantenimento dell’equilibrio idrico è di vitale importanza per tutti.

Quanta acqua dovrebbe bere un adulto per mantenere un bilancio idrico normale?
La risposta sarà diversa per ogni individuo. La quantità d’acqua da bere dipende dal peso corporeo, dallo stile di vita e dalle condizioni atmosferiche. Se il peso medio di una persona è di 70 kg, la norma per lei sarà di 1,5-2 litri di acqua al giorno, senza contare il consumo di altri liquidi: tè, caffè, succhi di frutta, zuppe. Ma questo non signififica che bisogna forzarsi a bere più di un litro d’acqua in una volta e quindi “soddisfare il fabbisogno giornaliero”.

È meglio bere l’acqua a piccoli sorsi in modo prolungato tra un pasto e l’altro. Bevete un bicchiere appena svegli: questo “metterà in moto” il sistema digestivo, preparandolo a ricevere i pasti. È importante che l’acqua sia a temperatura ambiente, non fredda. L’acqua calda arriva direttamente allo stomaco perché non ha bisogno di essere digerita. Un ottimo modo per avere sempre con sé l’acqua calda è utilizzare una tazza termica.

I segni di mancanza d’acqua nell’organismo e perché è pericoloso.
Il primo segno riconoscibile è la sensazione di sete. La sete è un indicatore di uno stato di crisi: una grave disidratazione, ma se non prestiamo attenzione, il corpo attiva il sistema di ridistribuzione delle risorse e non abbiamo più il desiderio di bere. Senza ricevere abbastanza liquido, il corpo umano inizia a lavorare in modalità di risparmio. Innanzitutto, cerca di fornire il liquido agli organi più importanti: reni, fegato, cuore, polmoni e cervello. Per farlo, sottrae i liquidi necessari alla pelle, all’intestino e alle articolazioni, privandoli della capacità di funzionare normalmente. Questo comporta la secchezza della pelle, fragilità di unghie e capelli, bruciori allo stomaco e indigestione, scricchiolii e dolori alle articolazioni.

Qual è il rapporto tra i dolori articolari e la quantità dei liquidi bevuti durante il giorno?
I giovani hanno una superfificie dell’articolazione assolutamente liscia e speculare e il liquido che ricopre la cartilagine funge da lubrifificante, proteggendola da lesioni e attriti eccessivi. Secondo le sue proprietà fifisiche e chimiche, la cartilagine ialina è costituita da un gel contenente circa l’80% d’acqua. Ovviamente, se il corpo soffre di disidratazione (mancanza d’acqua), non solo si seccano i muscoli, legamenti e tendini, ma anche le cartilagini. Con l’età e con movimenti poco attenti, la superfificie della cartilagine si screpola e perde completamente la sua umidità, di conseguenza, in quell’area, le articolazioni iniziano ad entrare in contatto tra loro e l’attrito è accompagnato da uno specififico suono di scricchiolio e dal dolore.

Quali sono i primi segni di una malattia articolare?
Qualsiasi dolore alle articolazioni dovrebbe essere un primo segnale di allarme. Ad esempio, se provate un dolore quando si sale e si scendono le scale o durante qualsiasi altra attività fifisica; quando si ha un dolore migratorio (dolore al gomito, alla spalla, al ginocchio); oppure quando si avverte un deterioramento della mobilità o ancor peggio se si è verifificata una deformazione dell’articolazione. In tutti questi casi è necessario consultare immediatamente uno specialista reumatologo. Prima si inizia a combattere questa malattia, più effificace sarà il trattamento.

Il consumo suffificiente d’acqua può essere considerato una prevenzione delle malattie articolari?
Non basta semplicemente bere acqua. La prevenzione delle malattie articolari si basa sul controllo del peso, sull’alimentazione sana e sul mantenimento dell’equilibrio idrico. L’organismo umano può essere paragonato a un pozzo: se non c’è un regolare ricambio d’acqua essa ristagna ed il pozzo si insabbia. Prendersi cura della propria salute è in realtà molto semplice, l’importante è non essere pigri e volersi bene.

Dott.ssa Myroslava Styhar